Causa di canonizzazione

Con la sua morte non si interrompe la fama del card. Corradini: non solo relativamente alla sua fondazione - che continua a reclutare numerose vocazioni - ma anche riguardo la santità della sua vita e la memoria delle opere buone da lui generosamente realizzate.
Custodita dalle Suore Collegine della S. Famiglia, eredi del suo carisma e della sua spiritualità, questa memoria si è mantenuta intatta nel passaggio delle generazioni che hanno sempre guardato al loro fondatore con speciale venerazione. Peraltro, la particolare configurazione della congregazione corradiniana è segnata dal carattere dell'autonomia: mancante di un centro unico di governo, essa subisce inoltre i contraccolpi di alterne vicende storiche che minacciano la sua stessa esistenza e le impongono di modificare di continuo il suo assetto giuridico; dovendo orientare i propri sforzi su altri fronti, pur riconoscendone la statura morale e spirituale, manca di fatto chi si assuma il compito di proporre la candidatura di Corradini agli onori degli altari.


Immagine Le Suore Collegine della S. Famiglia Il Fondatore Causa di canonizzazione
La tomba del fondatore
(Roma, basilica di S. Maria
in Trastevere)

Occorrerà attendere la conclusione del percorso di confederazione delle varie comunità in una congregazione centralizzata, l'avvio dell'opera di rinnovamento inaugurato dal concilio ecumenico Vaticano II e quindi la conseguente riscoperta del carisma di fondazione, per maturare la scelta di dare corso alla causa di beatificazione e canonizzazione.
La forte determinazione della superiora generale del tempo madre Giuseppa Taormina, in perfetta comunione di intenti col consiglio generale, ha procurato l'inizio di quello che tutte le Collegine e tanti laici e laiche amici della congregazione desideravano. Il 2 settembre 1992 mons. Santo Bellia viene nominato postulatore della causa; questi di lì a qualche giorno chiede all'arcivescovo di Palermo card. Salvatore Pappalardo che il processo canonico venga celebrato nella sua diocesi, piuttosto che a Roma dove il servo di Dio è morto, poiché in Sicilia si trovano la maggior parte dei testimoni sulla fama di santità.
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Il 22 settembre seguente il card. Camillo Ruini, vicario per la diocesi di Roma, esprime il suo parere favorevole, come pure decreta la Congregazione delle cause dei santi (9 ottobre). Ottenuto anche il nulla-osta dei vescovi della Sicilia, il 19 maggio 1993 Pappalardo presiede nella cattedrale di Palermo la sessione di apertura dell'inchiesta diocesana per la beatificazione e canonizzazione di Corradini che, come dichiara l'arcivescovo palermitano, a 250 anni dalla morte continua a vivere «nella sincera ammirazione, nel ricordo benedetto delle sue splendide virtù: soprattutto della sua luminosa fede, della sua indomita speranza, della sua sconfinata carità».


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Il card. Salvatore De Giorgi firma gli atti della chiusura del processo diocesano


Il tribunale diocesano viene costituito nelle persone di mons. Lorenzo Profeta (delegato episcopale), mons. Giuseppe Uzzo (promotore di giustizia) e suor Eleonora Alongi (notaio), mentre della commissione storica fanno parte don Cataldo Naro, il conte Gian Ludovico Masetti Zannini e suor Immacolata Messina; ascoltati 34 testimoni - 17 a Palermo, 15 a Sezze e 2 a Roma - l'inchiesta si conclude nella cattedrale del capoluogo siciliano il 19 maggio 1999, alla presenza dell'arcivescovo card. Salvatore De Giorgi: nell'una come nell'altra sessione, particolarmente significativa è la partecipazione del popolo di Dio proveniente da diverse località della Sicilia e da Sezze, terra natale del servo di Dio.Trasmessa alla Congregazione delle cause dei santi la copia autentica degli atti dell'inchiesta, il 16 marzo 2001 viene emanato il decreto di validità del processo diocesano.
Il prosieguo della causa ha visto l'avvicendarsi di vari postulatori (dopo mons. Bellia, ha ricoperto l'incarico fr. Paolo Lombardo dei Frati minori, mentre attualmente è postulatrice madre Eleonora Alongi) e dei relatori della causa (dapprima il gesuita p. Hieronim Fokciński, ora il cappuccino fr. Vincenzo Criscuolo), la redazione e la consegna della Positio super vita, virtutibus et fama sanctitatis (2017), l'unanime parere positivo espresso dai consultori storici (2018) e dai consultori teologi (2020) sulle virtù esercitate dal servo di Dio in grado eroico.
Il 20 aprile 2021 i cardinali e vescovi membri della Congregazione delle cause dei santi hanno espresso il loro voto favorevole e il santo padre Francesco, nell’udienza concessa al cardinale prefetto Marcello Semeraro il 24 aprile successivo, ha approvato tale decisione ed ha disposto che si stenda il relativo decreto con cui, riconosciuto l’esercizio eroico delle virtù cristiane durante la sua vita, al cardinale Corradini viene concesso il titolo di venerabile.


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Vengono chiuse e sigillate le casse degli atti del processo che verranno inviate alla Congregazione delle cause dei santi.

Per riflettere

"La collegina vive la sua consacrazione nella povertà interiore, nella semplicità evangelica, nella disponibilità gioiosa e nella carità fraterna" (dalle Costituzioni del 2016)

"Con fatti e con parole essere dono e annuncio di salvezza a tutti" (dalle Costituzioni del 2016)

"La vita religiosa, segno dei beni escatologici, è chiamata primariamente al continuo rinnovamento spirituale" (dalle Costituzioni del 2016)

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